Pai indorau ovvero pane fritto sardo.

Pai indorauOggi si rende omaggio alla cucina tradizionale sarda a casa Murgia!

La cucina antica, quella del riciclo, povera nel costo ma ricca di sapore, tradizione, ricordi. La cucina che esalta le materie prime del territorio e che non si basa su ricette prestabilite, scientifiche o che attribuisce troppa importanza alla presentazione, alla spettacolarizzazione.

Su pai indorau è la ricetta del riciclo del pane di semola ormai indurito, che non si può mangiare semplice ma che non si deve nemmeno buttare via!

Nelle cucine antiche il pane si faceva una volta alla settimana, in genere tra il venerdì sera e il sabato mattina. Il civraxiu di semola a lievitazione naturale (ovvero con pasta madre) si mantiene morbido e saporito per almeno 3 giorni passati i quali bisognava comunque arrivare al sabato successivo! Ecco da dove nascono le ricette sarde col pane indurito, le bruschette (pai arridau) e su pai indorau.

E le dosi sono calcolate col metodo ad “occhiometro” tipico delle nonne! Pagu pagu de gustu, pagu pagu de s’attru…(poco poco di questo, poco poco dell’altro!).

“Nonna, ma più o meno?”

“Castia a mei cummenti du fazzu!” (Guardami come lo faccio!)

Ecco…questo è l’occhiometro!

In buona sostanza, su pai indorau è un pane imbevuto in una pastella di uova e latte e poi fritto, niente di più! Ma equivale al paradiso!

Io lo preparo sempre nella versione “salata”, ma, in molte famiglie, su pai indorau è un dolce. Basta cospargere di zucchero la superficie del pane dopo la frittura.

Io ho usato due uova e circa 200 cc di latte per ammorbidire 300 grammi di pane di semola.

Buona domenica a tutti!

2 pensieri su “Pai indorau ovvero pane fritto sardo.

  1. Ma lo sai che anche nella tradizione culinaria Siciliana c’è una ricetta analoga? Non conosco il nome in dialetto, ma mia mamma ce lo faceva spesso quando eravamo piccoli. Lo chiamavamo “Pane fritto con l’uovo” e ci piaceva da matti.
    Grazie per avermi risvegliato questo meraviglioso (e gustoso) ricordo d’infanzia!

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